La regione del solco popliteo dovrebbe essere considerata una zona “sentinella” per il riconoscimento di depositi di sali di urato monosodico e, nei pazienti con gotta, dovrebbe essere sistematicamente studiata con l’esame ecografico, specialmente in quei pazienti con un’anamnesi di impegno flogistico del ginocchio.

Figura 1. Scansioni trasversali (A, B) e longitudinale (C) della regione del solco popliteo. In scansione trasversale la metodica dell’esame ecografico prevede il movimento della sonda dall’aspetto superiore del solco popliteo (A-A’) a quello inferiore (B-B’) utilizzando la banda ileotibiale (teste di freccia) come repere ecografico. In scansione longitudinale (C-C’), la regione del solco popliteo viene studiata utilizzando l’inserzione del tendine popliteo sul condilo femorale laterale come repere ecografico. Legenda: freccia=legamento collaterale laterale; asterisco=recesso sotto-popliteo; f=femore; m=menisco; pot=tendine popliteo.

Figura 2. Rilievi ecografici indicativi di depositi di sali di urato monosodico a livello della regione del solco popliteo in paziente con gotta. Nelle Figure 2A e 2B (scansioni trasversali), sono presenti aggregati (frecce) visibili nel recesso sotto-popliteo (A) e nel contesto del tendine popliteo stesso (B). In Figura 2C (scansione trasversale), sono documentabili due tofi nel recesso sotto-popliteo (teste di freccia). Da notare in Figura 2D la presenza di un tofo intratendineo (testa di freccia) circondato dalla presenza di segnale power Doppler (spot rossi). Legenda: f=femore; pot=tendine popliteo.